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La Legge di bilancio 2025 è in GU: sostegno ai redditi e riduzione della pressione fiscale tra le misure

2 Gennaio 2025 by Teleconsul Editore S.p.A.

Il provvedimento include il taglio del cuneo fiscale, la revisione delle aliquote IRPEF e il rafforzamento del congedo parentale (Legge 30 dicembre 2024, n. 207; Ministero dell’economia e delle finanze, comunicato 28 dicembre 2024).

La Legge di bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 31 dicembre 2024. Tra le misure previste nella manovra ci sono gli interventi sul sostegno ai redditi di lavoratori dipendenti e pensionati e la revisione delle aliquote IRPEF. 

Di seguito ci si concentra sulle misure rilevanti sul versante del mondo del lavoro.

Assunzioni, Fringe e premi di produttività

La manovra proroga, per i prossimi 3 anni, la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti. La deduzione può arrivare fino al 130%, nel caso di assunzioni stabili di particolari categorie di soggetti (disabili, giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, mamme con almeno due figli, donne vittime di violenza, ex percettori del reddito di cittadinanza).

Per quanto riguarda i premi di produttività, viene prorogata fino al 2027 la riduzione – dal 10% al 5% – dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa.

Viene, poi, confermata per il triennio 2025-2027 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit (1.000 euro per i lavoratori senza figli e fino a 2.000 euro per quelli con figli). Per i nuovi assunti a tempo indeterminato con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente, che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui per i primi 2 anni dalla data di assunzione.

Viene anche prevista la riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota IRES per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30% per investimenti in beni 4.0 e 5.0 e che assumano l’1% di lavoratori in più.

Infine, si incrementa da 30.000 a 35.000 euro la soglia di reddito da lavoro dipendente o da pensione che permette di beneficiare della cosiddetta flat tax al 15%. 

Taglio del cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi viene reso strutturale ed esteso anche ai redditi fino a 40.000 euro annui con benefici per ulteriori 3 milioni di contribuenti. Con la nuova legge di bilancio il taglio del cuneo resta contributivo per i redditi fino a 20.000 euro, mentre per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro il taglio diventa fiscale, con una detrazione fissa di 1.000 euro fino a 32.000 euro, detrazione che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi (decalage) tra i 32.000 e i 40.000 euro.

Congedo parentale e bonus mamme lavoratrici

Il periodo di congedo parentale indennizzato all’80% aumenta a 3 mesi complessivi entro il sesto anno di vita del figlio, dai 2 mesi precedenti. Per le mamme che lavorano a tempo determinato o autonome, anche con reddito d’impresa che non optano per il regime forfettario, viene esteso il relativo bonus. In sostanza, si tratta di uno sgravio contributivo che dal 2025 spetta alle lavoratrici madri di 2 o più figli, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo, mentre dal 2027, per le madri con 3 o più figli l’esonero contributivo spetta fino al compimento del 18° anno d’età del figlio più piccolo. L’esonero è riconosciuto soltanto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro annui.

La materia previdenziale

Per quel che riguarda la previdenza, la Legge di bilancio 2025 introduce 2 interventi finalizzati a favorire la permanenza al lavoro e ovviare alla mancanza di determinate competenze nel settore pubblico e privato.

Prevista la detassazione e l’estensione dell’incentivo contributivo, l’agevolazione che consiste nel riconoscimento in busta paga della quota di contributi a carico del lavoratore, per quanti – in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato – decidano di restare al lavoro (cosiddetto Bonus Maroni). Viene ampliata la portata della disposizione sul piano soggettivo (includendo anche i soggetti che al 31 dicembre 2025 hanno maturato i requisiti per il pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica) e viene prevista l’esclusione dall’imponibile fiscale della somma corrispondente alla quota di contribuzione corrisposta interamente al lavoratore.

Per agevolare la permanenza al lavoro nelle amministrazioni pubbliche, sono state introdotte modifiche alla normativa vigente sia per adeguare i limiti ordinamentali di età ai requisiti anagrafici previsti per l’accesso al pensionamento di vecchiaia, sia per consentire comunque la permanenza in servizio anche dopo aver maturato i requisiti per il pensionamento anticipato.

Il pacchetto previdenziale comprende la conferma anche per il 2025 dei canali di uscita anticipata attualmente vigenti (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna) e viene introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.

Le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo saranno incrementate del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026.  Aumenti anche per i pensionati in condizioni di disagio over 70 e per i titolari di assegno sociale.

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